giovedì 9 giugno 2011

2011-06-09 Penelope

Da oggi siamo io e Penelope da soli.
E' che il preavviso non basta mai: pur con quasi un mese di preparazione è stato come un violento sberlone. Dovevano andare, perchè non si sa che sarà e prima di fare corse per il poco preavviso, tanto meglio organizzarsi, però.
Ecco. Mezz'ora fa sono partiti che piangevano come vitelli, alla volta della loro nuova casa.
Witch che fa quel "mià" assordante mentre ti guarda fisso con le pupille dilatate come quelle del micio di Shrek è una roba che spacca il cuore e Giustiniano teneva il mio dito attraverso la rete della gabbietta, come un neonato, come a trattenersi. Uff...che fatica.

E Penelope, che tanto stronza alla fine non dev'essere, quando sono tornato in casa mi ha guardato con gli occhi spalancati e cercava gli altri due. Si guardava intorno quasi spaventata.
Ora mi segue ovunque io vada in casa e contrariamente al solito si fa accarezzare, si fa prendere in braccio e continua a fissarmi come a chiedermi "dove sono gli altri?".
Sentirli piangere così, mi ha come ucciso.

Non pensavo che mi sarebbe venuto un groppo in gola così grande.
Altro che ovosodo che non va nè su nè giù.
Altro che piangere per una salvezza o una semifinale.
Ti rendi conto di quanto siano parte pulsante della tua vita solo quando non ce li hai più tra i piedi che ti fanno inciampare o quando sai che alle 5 del mattino non ti sveglieranno più per chiedere da mangiare...
E' impressionante veramente.
Qualcuno mi disse che i gatti fanno "arredamento". Vero, ma non sono semplici soprammobili, sono una "cosa" che riempie lo spazio, dentro e fuori, e quindi un po' di vuoto in più stasera c'è. Non solo dove prima c'erano la ciotola azzurra e quella rosa.



Ciao Witch


ciao Giustiniano


Ciao...Penelope vi cerca.