sabato 15 gennaio 2011

14-01-2011: sentire mancare la terra sotto i piedi

Si finisce per domandarsi perchè ad un certo punto di una giornata come le altre, con avvenimenti comuni o non-comuni, con sfaccettature infinitesimali che peggio di una secchiata di acqua gelata ti mettono di fronte ad una sensazione tanto sgradevole quanto facile da ricordarsi in futuro...
"Almeno...potersene andare...liberare la fame..."
I Monopolio di stato. Una voce femminile molto molto valida, una voce maschile non altrettanto ma di sicuro carismatica e con quell'alone di nonsochè che alla fine l'hanno portata ad avere almeno una chance in un reality musicale, pardon...un talent show...

Vabbeh...stavo deragliando...

La terra sotto i piedi manca, credo, a chiunque. O meglio: a chiunque può capitare o è capitato di sentirsela mancare. Credo pure al nostro (sorry...più che altro di chi l'ha votato, io lo riconosco per rispetto della Democrazia, ma la condivisione e il sostegno sono ben altra cosa...) Presidente del Consiglio, quando si è visto respingere il legittimo impedimento un giorno e quello successivo si è visto indagato perchè lui, Magnanime e Generoso Incompreso accoglie, paga cene, abiti, regala 5000 euro ad una minorenne "sconosciuta" senza mai sfiorarla e così i magistrati comunisti trovano il pretesto di indagarlo per concussione e prostituzione minorile.
Anche a Lui può capitare evidentemente...
E se capita a Lui, può capitare che un silenzio prolungato, che un "buona vita", che un "non c'è niente" e silenzi a seguire, che tanti pensieri e ragionamenti su presenti possibili, passati irrecuperabili e futuri da scrivere si accavallino e conducano a quella strana, inebriante percezione di granelli di terreno che si sgretolano piano e un piede che si muove indietro, mentre un altro po' di terra cede e l'altro piede compie lo stesso passo all'indietro.
Piano piano, un passo dopo l'altro, si indietreggia.
"Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno
di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio
solamente nella sua democrazia."

Perchè così diceva La Libertà - Giorgio Gaber e ce ne sarebbe da discutere su come così tanti anni, decenni fa, fosse così lucida e nitida la visione di qualcosa che ora invece appare coperto da una coltre di nebbia.
Referendum Fiat, Legittimo Impedimento, Presidenzialismo, Ruby Rubacuori, Elezioni sì ed Elezioni no.
Quanta carne al fuoco. Quanta brace che arde e potrebbe incendiare gli animi nella partecipazione, invece il fumo di questi arrosti così concretamente sostanziosi si espande e copre, assopisce e placa le reazioni.
"Si stava meglio quando si stava peggio" è il classico ritornello di qualche nonno nostalgico, ma pensando a quello che potevano essere gli anni 70: portando questa medesima situazione all'epoca, che sarebbe successo?
Un brivido corre lungo la schiena, perchè le derive violente delle BR e del terrorismo nero e del terrorismo di Stato sono nate proprio con l'esasperazione e la degenerata partecipazione di devianze estremistiche e condannabili.
Ma il brivido corre e termina alle estremità degli arti, con l'assopimento generalizzato e omogeneo che par di assistere al giorno d'oggi ed è così inquietante: ci si sente i granelli di terreno che scivolano via tra le scanalature di gomma delle sneakers che oggigiorno indossiamo quotidianamente.

Stiamo deragliando nuovamente, ma c'è poco da fare: ogni esperienza personale che ti leva il respiro e ti fa compiere quel passo indietro è sintomatica del fatto che si provano emozioni umane e che l'assopimento non è completamente padrone del nostro io.
E se serve indignarsi per qualcosa del mondo circostante che non digeriamo nemmeno con il Geffer, beh...almeno la forza di indignarsi è rimasta con l'interruttore su ON, almeno ancora per un po'.
E se invece è più intimistica, oltre all'indignazione anche (uso una parola "enorme" ed impegnativa) il cuore continua a pulsare in maniera singola, senza accordarsi ad un battito omogeneo e comandato da altri.
Perlomeno siamo ancora liberi di sentire singolarmente quando la terra freme, geme e scivola via dalle nostre suole e noi automaticamente ci spostiamo e cerchiamo un nuovo equilibrio.

Perchè, alla fine, la vera ispirazione, la vera vena poetica non è inifinita, ma quando è ancora viva e ben vegeta, allora è in grado di raggiungere vette inimmaginabili. Vette vecchie di 31 anni, ma che sembrano conquistate solo ieri...


edita nel primo album, "...Ma cosa vuori che sia una canzone...", datato 1978.
Sembra ieri, eppure andando a memoria nel 1978 si rispolverano album di vecchi ricordi impolverati e fanculo agli acari e alle allergie da polvere: i mondiali nell'Argentina di Videla, una nascita importante anche se non lo sapevo ancora, il rapimento Moro, Fausto e Iaio che vengono assassinati vicino al Leoncavallo pochi giorni dopo, mio fratello viene concepito, Woytila diventa Papa, l'assassinio di Peppino Impastato, la fine del franchismo in Spagna, io inizio ad andare all'asilo, Pertini presidente della Repubblica, Mario Kempes e l'esordio nell'albiceleste negato di un piccoletto stortignaccolo perchè ritenuto troppo giovane e che diventerà El Pibe de Oro e poi offuscherà in ogni maniera possibile il proprio mito.

1 commento:

  1. << oltre all'indignazione anche il cuore continua a pulsare in maniera singola, senza accordarsi ad un battito omogeneo e comandato da altri >>

    Questa frase ha fatto battere il mio di cuore.....

    Mari

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