venerdì 6 maggio 2011

2011-05-06 Enorme schwanzstuck

Perchè alla fine, parliamoci chiaro, Mel Brooks è un genio. Gene Wilder pure.
Per Marty Feldman ci vorrebbe invece il Johnny Depp di Donnie Brasco che "minchia sti peperoni chettelodicoaffare"... Perchè se non adorate quell'uomo e quell'attore, specialmente in Frankestein Jr, allora non vogliamo conoscervi.

Ma non fuorviamo. Il video alla fine è importante:



Per carità, niente fatalismi, ma semplicemente un monito, perchè il destino sarà pure quel che è, ma siccome tutta l'arte è rispettabile, c'è gente che ha fatto un pezzo sullo smettere di guardare indietro.
Gli a me sconosciuti Grand Funk Railroad lo dicono a ripetizione con quell'organetto che fa tanto Ray Manzarek (rifiuto e/o rinnego anche l'amicizia a chi non sappia chi sia quest'uomo) in questo pezzo.
E vabbeh, vogliate perdonare le divagazioni, ma le menti schizofreniche faticano a restare su un solo binario...eheheheheh...

Infatti mi sovviene giusto giusto una canzone dei Kinks, No more looking back, che si accorda altrettanto bene...

Ok, ora spengo la scimmietta di Homer Simpson e cerco di essere lineare!

Si diceva che magari è ora di smettere di volgere lo sguardo indietro. Anche perchè il passato non dà da mangiare (a meno che La parte rimanente venda 1 milione di copie, sia tradotto in 15 lingue e se ne faccia un film ed una serie tv...bum...e i fuochi d'artificio di Capodanno a Napoli sono nulla...).
In tv le Final Four di Eurolega meriterebbero un filo d'attenzione in più, essendo il meglio del basket continentale. Ma se occorre stoppare il collo che si snoda come nell'Esorcista per guardare indietro e restare con lo sguardo fisso in avanti, va bene così: Real Madrid-Maccabi Tel Aviv va bene come tappeto sonoro, mischiato ai glammissimi Killers di Mr. Brightside.

Perchè è tutto un guardarsi indietro, pur trascinati da una spinta in avanti.

Con la voglia di prendere la chitarra e farsi tornare i calli ai polpastrelli e suonare, cantando e stonando a squarciagola i Deep Blue Something e l'unico loro pezzo degno di nota per il mainstream: Breakfast at Tiffany's.
Con quel verso che è sul mio braccio perchè è il significato di una vita.
Forse.
Ecco, mettere una in fila all'altro and so much is left undone e la canzone preferita dei Mambassa da collo ritorto all'indietro, Otto giorni, in cui altro che
otto giorni di fottuta pioggia 
quasi senza sosta 
e mille frasi in fiamme nella testa
senza risposta.


Direi che per una volta o per sempre si può anche stoppare e guardare avanti, suonare fino a far sanguinare i polpastrelli. Lo dice anche Manuel Agnelli, no che non è per sempre (Primo Maggio 2009, quindi audio scadente) e che per quanto se la tiri e se la meni lui lì sa fare musica.
Quindi, assunto che non è per sempre il guardare indietro, bene, guardiamo avanti, in fondo il tuo diploma in fallimento è una laurea per reagire (versione originale dell'album, missaggio perfetto)...
Beh...quindi reagire.
Tutta sta sbrodolata per dire guarda avanti, look forward, datte na mossa?
Eh...sì...e no non saremmo innamorati delle lettere. Sarà mica un problema...

E poi il divertente è che avevo la chiosa perfetta, ma il fuoriuscito dal Nido del Cuculo me l'ha fatto dimenticare: ricordo solo che volevo aprire e chiudere con Frankestein Jr e che c'entrava un enorme schwanzstuck, ma va a ricordarti cosa e come.
Quindi: enorme schwanzstuck... Anche se non diventerà molto popolare.




PS.: di positivo c'è che credo di aver battuto il record mondiale di hyperlink, con questa abbuffata di collegamenti ipertestuali...

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