domenica 22 maggio 2011

2011-05-22 Vento

Il vento quando è forte, ma forte per davvero, stimola tutti e cinque i sensi.
Senti il rumore che fa e odi le voci che si porta appresso.
Vedi le chiome degli alberi spostate o l'acqua del mare che si increspa.
Se sei all'aperto ti penetra nei pori della tua pelle, insinuando la sua irrequietezza.
Annusi i profumi, gli odori che trasposta con sè da chissá dove. 
E lo gusti pure, perchè quell'aria così carica di suoni e odori ha anche un gusto particolare: di polvere e sabbia e pollini e tutte quelle microparticelle che galleggiano nelle sue correnti d'aria.

E poi tocca il tuo sesto senso. Quell'equilibrio profondo e interno. E le sue folate fanno sí che devi ritrovare il bilanciamento.

Il film Chocolat ha davvero ragione quando fa dire alla protagonista che deve andare, perché é il vento del nord che la chiama. Ecco io non so assolutamente da dove soffiasse domenica scorsa il vento che ha piegato e spazzato alberi, foglie e il mare di Porto San Giorgio. So peró che mentre pettinava le preoccupazioni di una stagione sportiva/lavorativa, per converso aveva lo stesso effetto della mano che passa al contrario sul velluto. Increspa.
Ugualmente faceva il vento sul mare di fronte alla mia camera.
Oggi, a sette giorni di distanza, il vento soffia ancora anche se gli alberi non sono piegati e le foglie non volano via.

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